FAQ
Domande Frequenti
primo soccorso
Chi deve scegliere i lavoratori cui affidare l’incarico di addetti al primo soccorso?
La designazione dei lavoratori destinati a tale incarico è un obbligo del datore di lavoro (o dirigente). Il datore di lavoro, per l’individuazione dei lavoratori più adatti, può avvalersi della collaborazione del Medico Competente.
Secondo quale criterio il datore di lavoro deve individuare i lavoratori addetti al primo soccorso aziendale?
La legge dispone che la scelta debba tenere conto delle capacità del lavoratore e delle sue condizioni in rapporto alla sua salute e sicurezza. Possono essere requisiti preferenziali le precedenti esperienze accumulate dal lavoratore nel campo del primo soccorso aziendale o del volontariato extralavorativo, oppure le competenze sanitarie specifiche facenti parte del suo curriculum. Il datore di lavoro è comunque tenuto a predisporre la formazione, a norma di legge, degli incaricati.
Se il lavoratore designato per l’incarico di addetto al primo soccorso vanta un qualche tipo di formazione precedente in materie sanitarie può essere esonerato dai corsi di formazione?
No. Il datore di lavoro deve sempre provvedere alla formazione e all’aggiornamento degli addetti al primo soccorso secondo le specifiche modalità previste dalla normativa. L’unica deroga concessa all’obbligo di formazione si ha in presenza del lavoratore con qualifica di “Volontario del Soccorso” che abbia frequentato i corsi organizzati dalla Croce Rossa o altro Ente e/o Associazione collegati al SSN 118 a condizione che detti corsi siano documentabili, anteriori non più di tre anni e, con riguardo a formatori e programmi, di livello pari o superiore ai corsi specifici prescritti dalla normativa per il primo soccorso aziendale.
Il lavoratore designato come addetto al primo soccorso può rifiutare l’incarico?
No. La legge impone che il lavoratore non possa rifiutare la designazione se non per giustificato motivo.
Quanti devono essere gli incaricati del primo soccorso in una azienda?
Le norme non stabiliscono un preciso criterio per il calcolo del numero di incaricati del primo soccorso, tuttavia dispongono che il loro numero sia congruo tenendo conto delle dimensioni e dei rischi specifici dell’azienda. Pertanto, si ritiene raccomandabile prevedere un numero di addetti al primo soccorso in rapporto adeguato al numero di lavoratori in azienda, al numero e alle dimensioni degli ambienti produttivi, nonché alla possibilità minima che siano presenti contemporaneamente almeno due incaricati per turno.
Chi svolge i corsi di formazione per gli addetti al primo soccorso?
La formazione deve essere svolta da personale medico. Può trattarsi del Medico Competente aziendale oppure di un medico esterno, estraneo all’azienda. Le agenzie e gli studi che operano nel settore dei servizi alle imprese, possono erogare corsi formativi di primo soccorso a condizione che l’attività di docenza sia svolta dal medico. Il medico docente può, a sua volta, avvalersi della collaborazione di personale infermieristico o altro personale specializzato.
Che significato ha la classificazione delle aziende in gruppi differenti?
Le aziende vengono classificate in base al tipo di attività, numero di lavoratori e fattori di rischio, in tre gruppi: gruppo A, gruppo B, gruppo C. La suddivisione in gruppi consente una differenziazione per quanto riguarda l’organizzazione del pronto soccorso relativamente alle attrezzature minime previste (cassetta di pronto soccorso o pacchetto di medicazione), ai mezzi di comunicazione per l’attivazione dell’allarme sanitario, alla formazione degli addetti al primo soccorso.
Cosa cambia per la formazione, nelle aziende appartenenti a un gruppo rispetto a quelle appartenenti agli altri gruppi?
Per quanto attiene la formazione in materia di primo soccorso, il gruppo determina la durata e il programma dei corsi; questi sono aspetti che interessano principalmente il docente formatore. L’appartenenza a un determinato gruppo, invece, nulla cambia per l’obbligatorietà di frequenza dei corsi di formazione e la periodicità degli aggiornamenti che sono aspetti di interesse preminente per il datore di lavoro.
Come si svolgono i corsi di formazione per gli addetti al primo soccorso?
Si distinguono due tipi di corsi: corso di formazione e corso di aggiornamento.
Corso di formazione: la normativa prevede una durata del corso di 12 o 16 ore a seconda del gruppo di classificazione dell’azienda. L’orario di formazione è ripartito in tre giornate. Il programma è predefinito nei contenuti minimi dalla normativa, comprende nozioni di tipo teorico ed esercitazioni di tipo pratico.
Corso di aggiornamento: deve avere una durata minima di 4 o 6 ore a seconda del gruppo di classificazione dell’azienda. Il programma minimo attiene alla revisione della capacità di intervento pratico.
Ogni quanto tempo si devono tenere i corsi di aggiornamento per gli incaricati del primo soccorso aziendale?
I corsi di aggiornamento si devono tenere ogni 3 anni, per tutti i tipi di azienda, indipendentemente dal gruppo di appartenenza A, B, C.
FAQ
Domande Frequenti
blsd
Chi deve scegliere i lavoratori cui affidare l’incarico di addetti al primo soccorso?
Durante il corso si imparano gli step da seguire se ci si trova davanti una vittima di arresto cardiaco. Si impara come fare la ventilazione bocca a bocca, come fare le compressioni cardiache e come utilizzare il DAE. DAE sta per defibrillatore automatico esterno. Il DAE eroga una scossa al cuore permettendogli di ripartire. Con il defibrillatore, la vittima ha molte più chances di sopravvivere all’arresto cardiaco.
Cosa dice la legge sul diritto di rilascio di un attestato di autorizzazione all’impiego del DAE?
Per l’erogazione di corsi di formazione validi ai fini del rilascio dell’autorizzazione all’utilizzo dei DAE, le Regioni e le Province Autonome possono riconoscere e/o accreditare, anche avvalendosi del Sistema dell’Emergenza Territoriale 118, i soggetti/enti che dimostrino il possesso dei seguenti requisiti minimi:
· disponibilità di un direttore scientifico, medico, della struttura formativa, responsabile della rispondenza dei corsi ai criteri previsti;
· disponibilità di almeno cinque (5) istruttori certificati;
· disponibilità di una struttura organizzativa per le funzioni di segreteria e di registrazione dell’attività;
· disponibilità di materiale didattico (computer, videoproiettore, manichini, simulatori DAE);
· disponibilità di un manuale didattico che segua le ultime raccomandazioni International Liason Committee On Resuscitation (ILCOR).
Il riconoscimento e/o accreditamento da parte delle Regioni deve prevedere che i soggetti/enti che lo richiedono si impegnino a rispettare il programma del corso, ad utilizzare adeguati spazi e materiali per la didattica ed a consentire eventuali visite ispettive effettuate dalla struttura del sistema 118, identificata dalla Regione e competente per il territorio presso cui si svolge ciascun corso.
Gli istruttori certificati devono aver seguito un percorso formativo che preveda il superamento di un corso esecutore di BLSD e di un corso istruttori BLSD (basati sulle ultime raccomandazioni ILCOR) riconosciuti dalla Regione e possono mantenere lo status di istruttore svolgendo almeno tre (3) corsi nel corso degli ultimi dodici mesi in una o più delle Regioni dove il soggetto/ente è riconosciuto e/o accreditato.
Leggi tutto il testo di legge: http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato4301468.pdf
Cosa significa BLS-D?
Dove ha validità il mio certificato di BLS-D?
Per rianimare un bambino, devo seguire un corso di BLS pediatrico o basta un corso generale di BLS-D?
È meglio seguire un corso AHA o un corso IRC/ERC?
Il certificato ha una scadenza?
Qual è la differenza tra BLS-D e BLS-D pediatrico?
Durante il corso, si impara a trattare la persona fisicamente più piccola e si studiano le varie cause a monte dell’arresto circolatorio cardiaco (solitamente diverse da quelle che causano l’arresto cardiaco in un adulto). Sapere qualcosa delle cause che hanno provocato l’arresto, aiuta a capire quale potrebbe essere l’approccio migliore per salvare il bambino.
Qual è la differenza tra le direttive AHA e ERC (IRC)?
ERC (European Resuscitation Council) ed AHA (American Heart Association) creano le loro direttive entrambe in base ai risultati delle ricerche fatte dalla ILCOR (International Liaison Committee On Resuscitation). La ILCOR, sulla base degli esiti di ricerche scientifiche mondiali sulla rianimazione, ha formulato un modus operandi ottimale da seguire durante la rianimazione.
L’obiettivo comune della ILCOR e quindi anche dell’ERC e dell’AHA è sempre la sopravvivenza del maggior numero di persone e la migliore qualità di vita dopo la rianimazione (con il minor rischio di danni cerebrali).
L’ERC con la sua variante nazionale IRC (Italian Rescusitation Council) è un’organizzazione europea che trae le sue linee guida dalle ricerche europee. L’AHA segue le ricerche negli Stati Uniti. Ci sono differenze demografiche e differenze nella misura in cui la popolazione civile è addestrata nella rianimazione che ha portato a due metodi BLS-D leggermente diversi.
Si tratta di differenze minime.
Nella BLS-D, la differenza più importante è che l’ERC sceglie compressioni toraciche con un minimo di 5 cm e un massimo di 6 cm, mentre l’AHA indica solo che devono essere profonde almeno 5 cm, quindi senza indicare un massimo. L’American Heart Association dichiara anche che i manichini devono essere provvisti di un sistema di feedback. Questo feedback indica al corsista in tempo reale se le sue compressioni sono sufficientemente profonde. Va ricordato però che un feedback solo uditivo (metronomo) distrae i corsisti dalla profondità delle compressioni e li fa concentrare solo sulla frequenza delle compressioni.
Inoltre l’AHA, diversamente dall’ERC, ha scelto di fare ‘Compressions only’. Compressions only vuol dire che non si fanno le ventilazioni.
Sia l’AHA che l’ERC certificano i loro istruttori per trasmettere la loro conoscenza ai soccorritori laici sulla base delle loro direttive.
FAQ
Domande Frequenti
rilascio patenti
Quali documenti occorrono per il rilascio della patente?
Per sottoporsi alla visita per il rilascio di qualsiasi modella di patente è necessario esibire al medico certificatore il certificato anamnestico specifico rilasciato dal proprio MMG. Questo certificato è essenziale per permettere al medico che dovrà verificare la presenza dei requisiti di idoneità alla guida per conoscere la storia clinica del paziente.